di Federica Sirignano

Lunedì 8 aprile 2024 si è tenuta nell’Auditorium del Liceo Classico Marco Minghetti la cerimonia di assegnazione del premio Pittalis in commemorazione di Gualtiero Pittalis, ex alunno del Liceo, scomparso  il 1 marzo 2016. L’evento ha coinvolto sia gli studenti stessi che hanno partecipato al concorso, sia diverse classi che hanno assistito alla conferenza introdotta dal dirigente scolastico Roberto Gallingani. A seguire vi sono stati interventi di personalità di spicco quali il Dottor Maccaferri, membro dell’associazione Pittalis degli ex alunni del Liceo M. Minghetti, l’Avvocatessa Beatrice Pittalis, figlia dell’avvocato Gualtiero Pittalis e il filologo Renzo Tosi, Presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica.

Da principio è stato sottolineato dal dirigente scolastico l’aspetto fondamentale della coesione tra gli studenti usciti dal Minghetti che si riconoscono uniti dalla radice minghettiana tanto da fondare un’associazione come questa che ogni anno indice un premio in memoria del compagno e amico da quando è prematuramente venuto a mancare. 

Il Dottor Maccaferri ha poi esplicitato la forte influenza degli studi classici nella formazione dell’avvocato Pittalis che, dopo aver ottenuto il diploma di maturità nel 1973, è divenuto uomo di grande statura intellettuale e politica. Egli, infatti, ha ricoperto il ruolo di segretario comunale del Partito Repubblicano Italiano verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso e scritto prestigiosi articoli; i suoi amici e compagni hanno sempre apprezzato la sua ironia, risolutezza e capacità di scherzare. Per tutti questi motivi, Gualtiero Pittalis, è ottimo esempio di come lo studio sia la base per diventare uomini e professionisti.

L’avvocatessa Beatrice Pittalis ha parlato in qualità di figlia, ancor prima che di professionista, ricordando l’importanza di valori quali l’amicizia che sappia superare i legami del tempo e quanto per il padre significassero gli studi classici che ha potuto iniziare ad apprezzare e studiare proprio tra i banchi del Minghetti: per lui rappresentavano veri e propri valori universali e fornivano lezioni di vita ancora applicabili al nostro tempo. 

La parola è poi passata a Renzo Tosi, Presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, che ha espresso l’importanza di ricordare la figura di Pittalis con un premio e non con parole di circostanza, ma ricordando l’importanza degli studi classici che, indipendentemente dal percorso che si vuole perseguire dopo il diploma di maturità, consentono di acquisire spirito critico e capacità di orientamento in più situazioni. “Tuttora, come in passato, questi studi rappresentano un fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano e non vanno sottovalutati: non è di poco conto il valore che ha la traduzione di testi latini e greci che per molti, erroneamente, è un’idea superata. La sua utilità non è quella di imparare a parlare la lingua, ma comprenderne la struttura. Tempi come l’aoristo greco, che ora non hanno un esatto corrispondente in italiano, servono a pensare a una lingua basata su una particolare concezione del tempo, proprio questa è una delle idee che rivoluzionerà il pensiero del ‘900.” Così afferma il filologo nella parte finale del suo discorso.

Dopo questi interventi, è avvenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori: il primo premio è stato attribuito a Giulia Raguseo della classe 3A; il secondo classificato è stato Jacopo Riaudo della classe 3B; il terzo classificato è stato Giulio Pugnaghi della classe 2F.

La premiazione del concorso annuale in memoria di Gualtiero Pittalis si è conclusa con un grande applauso a tutti i partecipanti.

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